Una tradizione secolare della città di Viterbo richiama ogni anno una folla appassionata di decine di migliaia di persone. La notte del 3 settembre, 'La Macchina di Santa Rosa', una “torre” alta 30 metri, del peso di 5 tonnellate, viene portata a spalla da 100 Facchini, attraverso le strette vie della città medioevale, al buio. "FioredelCielo" è il nome della Macchina vincitrice dell’ultimo concorso: un progetto dove tradizione ed innovazione si fondono. Il basamento richiama gli elementi architettonici dei quartieri medioevali di Viterbo, come le scalinate e le fontane, e quelli iconografici tipici della città, come i leoni e le palme. Al di sopra, tre grandi eliche si avvolgono verso il cielo accompagnate da nove angeli trionfanti. "FioredelCielo" è illuminata da centinaia di candele e impreziosita da migliaia di rose rosse. All’interno tre globi di diversi colori rappresentano le fasi della vita di Santa Rosa: l’ultimo la sostiene in una nuvola di luce.
Il recente progetto della "MercuryHouseOne", inaugurato alla Biennale dell’Arte di Venezia di quest’anno, è uno spazio abitativo, mobile, sollevato da terra – tocca il terreno in soli tre punti – è accessibile mediante una rampa d’ingresso. La forma aerodinamica a goccia è stata scelta per ottimizzare il rapporto tra superficie esterna e volume interno. La "MercuryHouseOne" è alimentata ad energia solare, nel tettino sono integrate cellule fotovoltaiche semitrasparenti, combina considerazioni estetiche e funzionali con il rispetto di istanze ecologiche, è progettata per inserirsi in ogni tipo di contesto, naturale e urbano. La monoscocca in vetroresina strutturale è rivestita con pelle finissima di marmo bianco che disegna un mosaico. Le grandi aperture, in acrilico semitrasparente leggermente colorato, proiettano di giorno lo spazio interno al paesaggio circostante mentre di notte, tramite gli oblo posizionati sul tettino, permettono di ammirare le stelle.
"AtlasCoelestis" è una scultura che rappresenta le principali orbite del Sistema solare. Quindici anelli in alluminio, indipendenti fra loro, si muovono proiettando ombre ellittiche nell'ambiente circostante, evocando il moto degli astri celesti. Il progetto si ispira a Galileo e all'impatto che il suo telescopio ha avuto sulla nostra comprensione dell'Universo: oggi nuove tecnologie continuano a cambiare il nostro modo di 'vedere' il mondo, stimolando nuove opportunità e modalità di progettare. Concepita da Architecture and Vision e commissionata dalla Sullivan Gallery del 'The school of the Art Institute', Chicago, la scultura è stata ideata per la mostra "Calculation and Substance" che si è svolta in parallelo alla conferenza ACADIA 2009, dedicata alle tecnologie innovative nel campo della progettazione parametrica e algoritmica.
Sviluppato dal gruppo svizzero-tedesco Talis Enterprise, "Project Enterprise" è il primo programma europeo, privato, per il turismo spaziale; avviato nel 2004, e già verificato con simulazioni di volo, il progetto – con base in Germania – prevede di realizzare i primi viaggi dal 2013. Collaborando con aziende specializzate nei vettori per il trasporto spaziale, un team di ingegneri sta sviluppando il velivolo che porterà i passeggeri a un’altitudine di 125 km, dove potranno fare esperienza dell’assenza di gravità per alcuni minuti. Il team di Architecture and Vision è stato scelto per il design degli interni della cabina.
martedì 10 novembre 2009
RhinoDay Padova: anteprima dell'intervento dell'Arch. Arturo Vittori
Il prossimo sabato 14 novembre, in occasione del RhinoDay di Padova, l'Arch. Arturo Vittori (Architecture and Vision) presenterà alcuni degli ultimi lavori sviluppati con Rhino dal suo studio:
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